Archivi del mese: febbraio 2013

Flan stellare di spinaci e pasta sfoglia (fatta in casa)

Dopo essermi divertita a fare la pasta sfoglia fatta in casa (https://comezuccheroaneve.wordpress.com/2013/02/27/pasta-sfoglia/), oggi ho creato queto piccolo flan di ricotta e spinaci in crosta. E’ un ottimo antipasto, secondo o contorno. Dipende da quanto mangiate!!! Io me lo sono mangiato da solo con un contorno di carotine!! Sono proprio contenta di com’è venuto. Ci pensavo già da un po’, ma generalmente le cose non vengono mai come te le immagini, invece questa volta è riuscito così come ce l’avevo in testa. Inoltre è un piatto molto veloce da fare se si utilizza la pasta sfoglia già fatta e nessun bambinio potrà mai dire di no a questi spinaci!!

INGREDIENTI (Per due flan)

1/2 kg di spinaci surgelati

1 noce di burro

50 gr di ricotta o di formaggio fresco tipo iocca

Pangrattato

sale

pepe

parmigiano

Mezzo rotolo di pasta sfoglia

PROCEDIMENTO

Cuociamo per qualche minuto gli spinaci in abbondante acqua salata. Nel frattempo aggiungiamo una noce di burro (o olio di oliva se preferite) in una padella. Scoliamo gli spinaci e versiamoli nella padella, aggiungiamo il pepe, il parmigiano e aggiustiamo di sale (se lo preferite). Aggiungiamo la ricotta o lo iocca e amalgamiamo. A questo punto aggiungiamo il pan grattato (un paio di manciate) finchè il composto non diventi bello spesso. Adagiamo un anello tagliapasta sulla pasta sfoglia e pigiamo, in modo da tagliarla. Senza rimuovere lo stampo versiamo metà del composto di spinaci nell’anello, Livelliamo e con l’aiuto della spatolina diamo agli spinaci la forma di un tortino rotondo. Gli spinaci resteranno fermi perché il pan grattato gli da una consistenza tale da non spappolarsi. Tagliamo una striscina di pasta della larghezza del tortino e fasciamolo. Sulla cima ho messo una stellina di pasta, voi potete lasciarlo così, aggiungere delle striscioline di pasta a mo’ di griglia o lasciarlo cosi’. Adagiamolo delicatamente su una teglia su carta forno e lasciamo cuocere per circa 20 minuti a 170°.

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Pasta Sfoglia

La prima volta che ho fatto la pasta sfoglia sono rimasta molto delusa perché il burro si è sciolto tutte nella teglia. Avevo infatti utilizzato una ricetta di una vicina di casa, ma non so se c’era qualcosa di sbagliato nella ricetta o se avevo fatto io qualcosa di sbagliato. Fatto sta che i rustici fatti con quell’impasto, una volta messi in forno, rilasciarono tutto il burro nella teglia in una colata di colesterolo allo stato brado! Stavolta ho utilizzato la ricetta di giallo zafferano e devo dire che non abbandonerò più questa ricetta! Per quanto possa apparire come una ricetta lunga e complessa, in realtà richiede solo dei tempi specifici. Basta organizzarsi il proprio tempo a disposizione e vedrete che vi darà tanta soddisfazione.

INGREDIENTI

(Per il pastello)

250 ml di acqua

8 gr di acqua

150 gr di farina manitoba

200 gr di farina 00 per dolci

(Per il Panetto)

75 gr di farina 00 per dolci

250 gr di burro

PROCEDIMENTO

Parto dicendo che ho comicniato intorno all’una a prepararla e che intorno alle 4 avevo finito. Quindi circa tre ore, considerando che me la sono presa comoda per preparare anche il pranzo nel frattempo! Quando preparo degli impasti che richiedono dei tempi di preparazione e di riposo un po’ lunghi, mi affido alla sveglia del cellulare. Magari nel frattempo state facendo altro e il vostro cellulare vi ricorda che mezz’ora è già passata. Per prima cosa ho preparato il pastello, impastando le due farine setacciate con l’acqua in cui avevo precedentemente sciolto il sale. Non ho l’impastatrice, ma mi sono aiutata con lo sbattitore elettrico, inserendo le fruste a forma di spirale. Quando tutta l’acqua si è ben assorbita e l’impasto comincia a staccarsi dalle pareti, vorrà dire che il pastello è pronto. Trasferitelo in una ciotola in cui avrete messo un pizzichino di farina. Copritelo con un canovaccio e lasciatelo riposare per circa mezzora. A questo punto prepariamo il panetto col burro. Il burro deve essere ben freddo, vi consiglio di toglierlo dal frigo un secondo prima di cominciare a preparare il pastello, così resta freddo ma abbastanza morbido da essere tagliato a pezzetti. Facciamo un secondo impasto quindi, amalgamando il burro con la farina. Io ho di nuovo utilizzato le fruste a spirale. Il composto resterà abbastanza cremoso e appiccicoso. Trasferitelo subito su di un piano di lavoro precedentemente spolverato di farina e dategli una forma rettangolare. Trasferite il panetto su di un foglio di carta forno e copritelo con un altro foglio. Spianate con un matterello dandogli una forma rettangolare. Poniamo in frigo per mezzora circa. Prima sfoglia
Stendiamo con un  matterello il pastello dandogli una forma rettangolare. Al centro stendete la sfoglia di burro che avevate precedentemente lasciato in frigo. La superfice del pastello dovrà essere più grande rispetto a quella del panetto, di modo che esso possa essere messo al centro, lasciando lo spazio sufficiente per essere totalmente coperto dal pastello. Tiriamo infatti, i lembi del pastello su quello del burro e richiudiamolo all’interno. Stendiamo di nuovo la pasta a forma di rettangolo delle stesse dimensioni di prima. Facciamo ora una prima sfoglia da quattro. Ossia ripieghiamo un primo lembo su se stesso fino ad arrivare alla metà del rettangolo e poi facciamo lo stesso con l’altro lembo. In questo modo avremo una forma che ricorda due porticine. Infine ripieghiamo un lembo già piegato sull’altro, formando una sorta di salsicciotto. Poniamo in frigo per mezzora, coperto da carta pellicola e se preferiamo facciamo un piccolo segnetto per ricordarci che quella è la prima sfoglia.
Seconda sfoglia
Trascorsa mezzora, tiriamo fuori la sfoglia e stendiamolo nuovamente a forma di rettangolo. Poi ripieghiamola su sè stessa come già fatto precedentemente. Facciamo un altro segnetto per indicare che questa è la seconda sfoglia. Coprire bene con la carta pellicola e riporre in frigo di nuovo per mezzora.
Terza sfoglia
Trascorsa mezzora, tiriamo fuori la sfoglia e stendiamolo nuovamente a forma di rettangolo. Poi ripieghiamola su sè stessa come già fatto precedentemente. Facciamo un altro segnetto per indicare che questa è la terza sfoglia. Coprire bene con la carta pellicola e riporre in frigo di nuovo per mezzora. (Sono andata proprio di copia e incolla auhauha)
Quarta sfoglia
Questa è l’ultima sfoglia. Trascorsa mezzora, tiriamo fuori la sfoglia e stendiamolo nuovamente a forma di rettangolo. Poi ripieghiamola su sè stessa come già fatto precedentemente. Ponetela in frigo per almeno un’ora e poi potete già utilizzarla. Se non la utilizzerete subito invece potete tenerla in frigo fino al giorno dopo o altrimenti congelarla fino al suo utilizzo.

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Moka Chiffon Cake

Questa versione della chiffon cake è fantastica, è supermorbida con quel sapore di caffè al punto giusto. E’ ottima a colazione anche senza farciture e può anche essere utilizzata, perché no, come torta di compleanno. Essendo estremamente friabile e spugnosa mi sono limitata a farcirla solo esternamente con una crema al mascarpone e caffè. Un connubbio fantastico. Su internet avevo trovato varie versioni, tutte avevano come quatitativo minimo 8 uova. Ma io ho un mio piccolo manuale interiore che non riesce a concepire il numero 8 e uova nella stessa frase. Ne ho sinceramente messe solo 6 ed è venuta fantastica. Prossima volta proverò con 5. Non capisco l’uso smodato di uova nei dolci, devono essere buoni ma…bisogna essere buoni anche con il proprio fegato!!! Le ricette che ho trovato non prevedevano il cremore di tartaro, io ce l’ho messo, ma se non lo trovate potete anche non metterlo.

INGREDIENTI

250 gr di farina

1 bustina di paneangeli

1 pizzico di sale

370 gr di zucchero

100gr di cioccolato fondente,

6 uova

2 tazzine di caffe’

125 ml di acqua

115 gr di olio di semi

2 cucchiaini rasi di cremore di tartaro

(Per la crema al caffè)

500 gr di Mascarpone

3/4 cucchiai di zucchero al velo

Una tazzina di caffè

Chicchi di caffè al cioccolato

PROCEDIMENTO

Sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Togliere il pentolino dal fuoco, unire acqua, olio e  caffè. In una ciotola capiente versiamo: la farina, il lievito, lo zucchero, i tuorli e il sale. Con una frusta elettrica mescoliamo unendo a poco alla volta il composto liquido nel pentolino. Montiamo ora a parte gli albumi a neve ben ferma insieme ai due cucchiaini di cremore di tartaro. Aggiungiamo gli albumi al composto a poco alla volta, amalgamandoli con una spatola. Versiamo il tutto in uno stampo da chiffon cake non imburrato a 170° per 50 minuti circa. Fate sempre la prova dello stecchino. Quando il dolce sarà pronto, andrà messo a raffreddare a testa in giù, poggiando l’imbuto al centro dello stampo sul collo di una bottiglia. (Per maggiori info vedere ricetta chiffon cake base).Per guarnire ho utilizzato una semplicissima crema al mascarpone, amalgamando lo zucchero, il caffè, con l’aiuto di una frusta elettrica. Il caffè dovrà essere chiaramente freddo e andrà aggiunto un po’ alla volta di modo che possiate controllare se la crema al mascarpone diventi troppo liquida. Guarnire a piacere con la crema e dei chicchi di caffè al cioccolato. Tenerla in frigo fino al momento di mangiarla. E’ buonissima….

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Miglio con i funghi

Ecco un’altra ricettina vegetariana, per celiaci o semplicemente per chi desidera mangiare un buon primo evitando i carboidrati della pasta. La prima volta che ho comprato il miglio ho pensato agli uccellini, perché mi ricordavo che si da ai volatili, ero quindi un po’ scettica. Devo dire invece che il suo sapore delicato mi ha conquistata e lo alterno alla quinoa e al riso per non stare a mangiare sempre pasta. La consistenza del miglio trovo sia leggermente più pastosa e farinosa rispetto a cous cous e quinoa, per ora l’ho provato solo con i funghi, ma credo sia otimo anche da aggiungere ad un buon passato di verdure.

INGREDIENTI (per 2/3 persone)

150 gr di miglio

1 cipolla media

1/2 kg di funghi

1 carotina

acqua q.b.

olio

sale

pepe

PROCEDIMENTO

Mettiamo il miglio in una pentola e aggiungiamo il doppio dell’acqua e facciamo cuocere a fuoco lento. Nel frattempo tagliamo la cipolla e la carota e facciamole soffriggere con un poco d’olio in una padella capiente. Puliamo i funghi , tagliamoli a fettine e mettiamoli nella padella. Facciamoli cuocere nell’acqua che uscirà dai funghi. Quando il miglio avrà assorbito tutta l’acqua vuol dire che si è cotto, versiamolo nella padella con i funghi e facciamolo insaporire leggermente a fuoco lento. Salare e pepare a piacimento.

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Chiffon Cake

La prima volta che ho fatto questa torta è stata nella casa in campagna dei miei e mi è caduta nella fase di raffreddamento ehehe. Lo stampo non era quello adatto e da allora ho sempre cercato di trovare lo stampo da angel food cake o da chiffon cake. Allora l’ho ordinato dal sito della wilton ma ho sbalgiato le dimensioni e ho preso quello per la mini angel food cake. Finchè il mese scorso la mia amica IMMA mi ha regalato lo stampo ufficiale. Si tratta in effetti di uno stampo con il buco al centro con l’imbuto più lungo dei bordi esterni di modo che possa agevomente poggiare su di un piano nella fase di raffreddamento. La chiffon cake, così come la angel food cake, vanno raffreddate capovolte per garantirne la “sofficezza”. Questa che segue è la ricetta base e può essere utilizzata, se lo si desidera, al posto del pan di spagna. Data la sua morbidezza infatti non necessita la bagna e si sposa bene con le creme.

INGREDIENTI

285 gr di farina

300 gr di zucchero semolato

6 uova

120 ml di olio di girasole

195 ml acqua

2 cucchiaini rasi di cremore di tartaro

1 bustina di lievito per dolci

vanillina

PROCEDIMENTO

Setacciamo all’interno di una ciotola capiente la farina, lo zucchero, il lievito e la vanillina. Fare la fontana al centro e versiamo i rossi d’uovo, l’acqua e l’olio. Nel frattempo montiamo a neve fermissima gli albumi e il cremore di tartaro. Il cremore di tartaro è un sale acido con potenti capacità lievitanti che trovate in farmacia o anche in grossi supermercati o in negozi che vendono prodotti bio. Generalmente si vende sfuso oppure in grossi pacchi da 1 kg. Dopo aver quindi montato a neve gli albumi (facciamo la prova rovesciando la ciotola e verificando che gli albumi restino fermi) amalgamiamo l’altro composto con le frsute. Dopo aver ottenuto un composto omogeneo aggiungiamo poco alla volta, con una spatola gli albumi facendo gesti rotatori dal basso verso l’altro. A questo punto versiamo il composto in una teglia come quella descritta sopra, senza imburrarla. E’ necessario non imburrare la teglia perché altrtimenti la torta potrebbe cadere quando la si capovolgerà per farla raffreddare. Cuociamo la torta in due tempi. Prima a 160° per 40 minuti e poi aumentiamo leggermente per altri 10 minuti. Facciamo sempre la solita prova dello spaghetto e poi mettiamola a raffreddare capovolta aiutandoci ad esempio con una bottiglia come nella foto in basso. Il sopra della torta, comer si vede nella foto si è leggermente bruciato, perché il mio forno non è buono, ma non preoccupatevi perché il tutto è stato ricoperto da una colata di cioccolato bianco. Al centro ho farcito con ganache di panna e nutella fatta in casa. Il dolce è ottimo da mangiare anche così.

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Cake Pops

In questi giorni ho comprato una teglia in silicone per fare i cake pops. So che la maggior parte delle persone fa i cake pops usando i resti di pan di spagna e panettoni vari, con questo stampo però è possibile fare l’impasto che preferiamo. Ho visto molte idee in proposito e più in là cercherò di realizzarle…anche perché mo lo stampo ce l’ho quindi vediamo di sfruttarlo nè!! 😛

Questa quindi è una ricetta per cake pops per quanti usano stampi o le ancora più carine macchine per farli.

Qui metto due link di negozi online giusto per farvi capire meglio di cosa sto parlando:

(non conosco questi siti e non so se sono affidabili ho messo i link solo per mostrarvi le foto)

http://www.smaniaideecasa.it/cucina/pasticceria/item/144-stampo-silicone-per-cake-pops.html

http://www.cantavenna.it/elenco_prodotti.asp?id_marca=146&id_categoria=38

Le istruzioni dicevano che lo stampo contiene circa 200 grammi di impasto, io mi sono quindi regolata nel seguente modo:

INGREDIENTI:

120 gr di farina

40 gr di zucchero

1 uovo

20 gr di burro

1 cucchiaino di lievito in polvere

qualche cucchiao di latte tiepido

colorante alimentare rosa (facoltativo)

PER DECORARE

150 gr di cioccolato al latte

confettini

20 bastoncini da lecca lecca

PROCEDIMENTO

Con le fruste elettriche ho ammorbidito lo zucchero con il pezzettino di burro, poi ho unito l’uovo e la farina e ho aggiunto qualche cucchiaio di latte per rendere il composto più liquido. Ho poi aggiunto la punta di un cucchiaino di colorante rosa in gel. Infine ho mescolato un cucchiaino di lievito in polvere. Le istruzioni dicevano di ungere lo stampo. Con gli stampi in silicone non lo faccio mai, ma per evitare ogni problema ho passato uno scottex unto di olio in ogni cavità dello stampo. Ho versato quindi l’impasto riempiendo la semisfera fino all’orlo. Dopo aver riempito tutte le semisfere ho agganciato il comperchio facendo pressione ai lati. Poi l’ho messo in forno a 180° per non più di 20 minuti. Nel frattempo ho messo a sciogliere il cioccolato a bagnomaria. Quando le palline si sono cotte le ho tirate dal forno e le ho fatte raffreddare per qualche minuto. Poi ho infilato un bastoncino in ogni pallina. Dalla confezione sono uscite anche 20 stecchette, non sono comunque difficili da trovare nei negozi che vendono articoli per dolci. Quindi aiutandomi con la stecchetta ho imerso le palline nel cioccolato fuso e le ho fatte sgocciolare, poi ho aggiunto i confettini. Dopo aver fatto lo stesso con tutte le altre palline le ho messe in frigo per qualche minuto. Questi dolcini sono di grande effetto e sono adattissime per le feste dei bambini. Eccole qua…compresa la foto del mio ragazzo che tentava di azzannarne uno mentre facevo le foto ehehe!!!

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Farinata di ceci

Molto spesso la sera cucina. Per la serie anche a cena mi nutro ehehe. Per quanto strano possa sembrare questo incipit in realtà ha il suo motivo d’essere, in quanto la maggior parte delle pietanze che preparo in assenza di luce, difficilmente poi le mostro sul blog. Il motivo è che le foto mi vengono male. Il piacere più grande di quando cucino è quello di fotografare le mie pietanze. Una delle mie passioni più grandi infatti è la fotografia e fare le foto in assenza di luce non mi piace, perché non utilizzo il flash. Tuttavia in queste sere ho preparato qualcosa che potrebbe interessarvi e ho deciso di soprassedere alla mia maniacalità fotografica eheheh.

Quello che vi propongo oggi è un tipico piatto ligure, un piatto ricco di proteine e fibre. Generalmente si accomapgna ai salumi e ai formaggi, ma io che non mangio carne la trovo ottima anche mangiata così. E’ un piatto che richiede alcune ore quindi vi consiglio di prepararla per cena e di lasciare la farina in ammollo il più a lungo possibile.

INGREDIENTI

300 gr di farina di ceci

1/2 bicchiere di olio di oliva

900 ml di acqua

sale

pepe

PROCEDIMENTO

Versare la farina in una ciotola bella grande e poi versare a poco alla volta l’acqua mescolando di continuo in modo da evitare la formazione di grumi. Questa operazione va fatta a freddo e non sul fuoco. Quando avrete versato tutta l’acqua, coprire la ciotola con un coperchio e lasciate in ammollo dalle 5 alle 10 ore. La farina non dovrà essere messa in frigo e dovrete mescolarla di tanto in tanto, perché la farina tenderà ad accumularsi sul fondo. Io ho cominciato verso mezzogiorno per poi prepararla a cena. Quando la farina sarà pronta versate mezzo bicchiere di olio e il sale e mescolate bene. Versate sul fondo di una teglia l’altra metà di olio e poi il composto. Io ho utilizzato una teglia da pizza, ma va bene anche il piatto del forno. L’importante è che il composto si stenda bene su una superfice larga perché dovrà rimante bassa. Fate cuocere per circa mezzora a 200°. Ovviamente ogni forno è diverso quindi controllate che la parte superiore si sia asciugata per bene. Quando è cotta tiriamola dal forno, io l’ho cosparsa con rosmarino pepe e formaggio grattuggiato, poi rimettiamola in forno e accendiamo il grill per una decina di minuti. Se vi piace quando è ancora calda potete spalmarci sopra dello stracchino o del gorgonzola. Buonissimaaaaaaaaaaaa!!!

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Manfredi con la Ricotta

Ecco un tipico piatto della domenica partenopea. La domenica a Napoli si fa o’ raù e a metà mattina si fa merendina pre pranzo con la fetta di pane cafone e il sugo “a sarz”. Molto spesso si mescolano insieme i due unici sapori del sugo, con quello della ricotta fresca in un connubio incredibile. Il tipo di pasta ideale sono i manfredi. Non saprei le varie marche come chiamano questo tipo di pasta, la de cecco forse le chiama tripoline. Si tratta insomma di una sorta di tagliatella con i lati smerlati come una lasagna riccia. Poca importa però perché in questa ricetta le faremo a mano. Per la pasta ho utilizzato un mix tra le due farine e un solo uovo perché non volevo fare una pasta all’uovo. Per il ragù invece ho usato un sugo semplice senza l’uso di carne perché non ne mangio. Se invece voi preferite potete fare un ragù di carne, ma attenzione perché il ragù napoletano non prevede l’utilizzo della carne macinata ma di vari pezzi di carne tra cui le tracchiulelle. Un sugo diciamo alla bolognese unito alla ricotta non avrebbe lo stesso effetto.

INGREDIENTI

(Per la pasta)

150 gr di farina 00

150 gr di farina di grano duro

1 uovo

acqua q.b.

1 pizzico di sale

(Per il condimento)

2 cipolle medie bianche

1 litro di passata di pomodoro

olio q.b.

basilico

parmigiano

1/2 kg di ricotta di pecora

PROCEDIMENTO

Setacciamo le due farine e facciamo la fontana. Rompiamo al centro l’uovo e il pizzichino di sale. Cominciamo ad impastare dal centro e poi man mano aggiungere tanta acqua fino a far risultare un impasto liscio e compatto. Stendere la sfoglia con un matterello oppure con la macchinetta per la pasta. Alcune macchine hanno anche il formato per tagliare la pasta con i bordi smerlati. In quel caso il gioco è fatto, in caso contrario invece io ho fatto così. Stendere la pasta il più sottile possibile con il matterello. Con l’aiuto di una rotellina dentata tagliare tante striscioline di pasta nel senso della lunghezza. Lasciatele asciugare su di un piano per almeno un paio d’ore. Nel frattempo prepariamo il sugo. Sminuzziamo le due cipolle e mettiamole in una pentola con po’ d’olio d’oliva. Facciamo soffriggere la cipolla che se tagliata finemente comincerà a sciogliersi. Quando le cipolle si saranno imbiondite versiamo la passata di pomodoro. Aggiungiamo un pochino d’acqua un pizzico di sale e lasciamo cuocere a fuoco lento rimestando di tanto in tanto. Cuociamo la pasta in una pentola abbastanza larga in acqua salata bollente. Come ogni tipo di pasta fresca anche i manfedi saliranno a galla quando saranno cotti. Per evitare che si attacchino tra di loro versiamo un goccino d’olio nell’acqua. Prima di calare la pasta però aggiungiamo alla ricotta un paio di mestoli di sugo e stemperiamo per bene. Quando la pasta sarà cotta versiamo direttamente nella pentola metà del sugo-ricotta e 3 quarti di ragù, aggiungiamo il parmigiano e mescoliamo. Servire con una cucchiata di sugo-ricotta sulla cima e una di ragù. Un’altra spolverata di parmigiano e una fogliolina di basilico. Che bontà!!!!

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La nutella fatta in casa

Questa ricetta è una proposta alternativa alla nutella. Ovviamente quella commerciale è imbattibile…le papille gustative mi si commuovono al solo pensiero. Ma nell’ultimo periodo sto mangiando in maniera più consapevole. Non sono solo attenta al gusto ma anche a quello che al mio corpo fa bene ricevere o meno. Probabilmente sarà difficile che io possa smettere di mangiare la nutella, però sapere almeno che è possibile ricreare a casa qualcosa senza conservanti mi fa piacere. Non so se avete sentito parlare inoltre della questione sull’olio di palma e dei poveri oranghi. Non voglio aprire dibattiti nè convincere nessuno a boicottare la ferrero, semplicemente se vi va date un’occhiata al link al sito di greenpeace:

http://www.greenpeace.it/nutellasalvalaforesta/ferrero.php

Per il momento la ferrero ha promesso di salvare la foresta. Mentre aspettiamo con tanto amore che ciò accada vi elenco gli ingredienti:

INGREDIENTI

150 gr di cioccolata al latte o fondente

100 gr di nocciole pelate e tostate

100 gr di burro

170 gr di zucchero

170 ml di latte intero

PROCEDIMENTO

Per questa ricetta ho utilizzato la cioccolata al latte. L’ho fatta anche con quella fondente. Io preferisco che sia più dolce, quindi in base a come preferite che venga sceglite l’una o l’altra. In realtà la prossima volta penso che farò un mix tra le due, ma non ho ancora provato quindi non so come verrebbe. Per prima cosa dobbiamo far tostare in forno le noccioline, se non lo sono già. Poi mettiamo in un una pentola il cioccolato a sciogliere a bagnomaria. Riscaldiamo il latte con dentro il burro e infine inseriamo le nocciole con lo zucchero nel mixer. L’uso del mixer è fondamentale per questa ricetta, perché le nocciole essendo a base oleosa a contatto con lo zucchero formeranno una polvere granulosa molto morbida. Io le faccio stare fino a quando non diventano quasi una crema. Quando il nostro cioccolato si è fuso, teniamo sempre la pentola a bagnomaria e versiamo prima il latte con il burro e poi un po’ alla volta aggiungiamo la polvere fatta di nocciole e zucchero. E girate molto lentamente con un cucchiao o una frusta. E’ molto importante che lo zucchero si sciolga bene altrimenti resterà granuloso. Dovete mescolare per almeno una ventina di minuti. Se il composto vi sembrerà ancora molto liquido basterà aggiungere un cucchiao di farina o di amido. Sterilizziamo un barattolo, mettendolo a bollire e poi facendolo asciugare all’aria e poi una volta che il composto si sarà raffreddato versatelo nel contenitore. Io ho utilizzato un barattolo in vetro dello yogurt da mezzo chilo e l’ho riempito tutto. La ricetta l’ho presa dal sito di carlitadolce. Lei nel video dice che la nutella può essere conservata fino a due mesi. Io non credo durerà così a lungo per poterlo scoprire ehehe.

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Delizie al limone

Durante gli ultimi giorni di lavoro un mio ex collega portò con sè un libro di ricette incredibile: “Dolci del Sole” di Sal de Riso edizione Rizzoli. Che meraviglie! Quelle foto mi hanno riportata immediatamente a casa e anche se fuori il cielo era di un grigio inverno Berlinese, d’improvviso il sole contenuto in quelle pagine mi ha riscaldato il cuore. Se avete la possibilità di acquistarlo, fatelo senza nemmeno un attimo di esitazione, io invece, approfittando del poco lavoro di quei giorni, mi sono ricopiata con pazienza certosina le ricette che mi piacevano di più. Tra queste c’è la Delizia al limone. La ricetta non è delle più facili al mondo, questo lo dico non per puro nutrimento del mio ego pasticcifero, ma semplicemente perché il mitico Sal ha rivelato a noi profani i suoi segreti di pasticciere, che per i non addetti ai lavori rimarranno sempre nebbiosi. Per dirne una la temperatura delle creme da controllare con il termometro. Personalmente ho improvvisato le fasi più tecniche ma per il resto ho pedissequamente seguito le sue istruzioni ottenendo un ottimo risultato. Vi consiglio di leggere prima tutte le fasi della ricetta così che potrete organizzarvi meglio il tempo e capire cosa fare prima e cosa fare dopo. Affidatevi quindi al grande maestro Sal e non temete: i vostri dolcetti al limone saranno “deliziosi” davvero!!

Prima di procedere con dosi e procedimento volevo spendere due parole sugli stampi. Io a Napoli ho facilmente trovato gli stampini per le delizie. Un posto dove potete trovarle è: https://www.facebook.com/rosamaria.milano?ref=ts&fref=ts Oppure potete provare come al solito su internet, si tratta di piccole cupolette in metallo. In alternativa, se proprio non riuscite a trovarle, ho visto alcuni farle con le teglie per i cupcake.

La ricetta dice che sono per sei persone. Con queste quantità a me sono venute 8 delizie…quindi ehm vista la golosità del dolce vi consiglio in caso foste davvero 6 persone di raddoppiare le dosi ehehehe

INGREDIENTI PER IL PAN DI SPAGNA

150 gr di uova intere (ossia circa 3 uova)

90 gr di zucchero

40 gr di farina

25 gr di fecola

25 gr di mandorle dolci pelate

1/2 limone

1/2 baccello di vaniglia

1 pizzico di sale

INGREDIENTI PER LA CREMA AL LIMONE

40 gr di tuorlo (2)

40 gr di zucchero

40 gr succo di limone

40 gr di burro

INGREDIENTI PER LA CREMA PASTICCERA AL LIMONE

180 gr di latte fresco intero

80 gr di panna liquida

80 gr di tuorlo

60 gr di zucchero

15 gr di amido di mais

1 pizzico di sale

1 limone

1/2 baccello di vaniglia

PER LA BAGNA AL LIMONCELLO

30 gr di acqua

30 gr di zucchero

50 gr di limoncello

1/2 limone

PER LA FARCITURA

110 gr di panna montata zuccherata

60 gr di latte intero fresco

30 gr di limoncello

RICAPITOLIAMO COSA COMPRARE: Quindi vi occorreranno una decina di uova (io ho comprato quelle L). La farina, la fecola, le mandorle, un baccello di vaniglia bourbon, il burro, l’amido di mais sinceramente non lo trovo qui e ho messo la farina, il limoncello, la panna da montare, direi la confezione grande di panna hoplà e soprattutto i limoni di sorrento!!! Ovviamente Sal usa i prodotti della nostra terra, se trovate i limoni di sorrento beati voi, fanno un profumo incredibile. anche a distanza. Se come me siete lontani dalla costiera amalfitana vi consiglio di utilizzare dei limoni biologici. Gli altri limoni sono trattati chimicamente e visto che dobbiamo grattuggiarne la buccia, sarebbe meglio comprare quelli bio.

PROCEDIMENTO PER IL PAN DI SPAGNA

Rompete le uova e separate gli albumi dai tuorli. Sbattete con le fruste elettriche i tuorli 40 gr di zucchero, la buccia grattuggiata del limone e la polpa della vaniglia. Per prendere i semini da un baccello di vaniglia, dovrete tagliarlo lungo il senso della lungezza e ricavarne una leggerissima polpa. Si, è normale se ne esce poco…quanta vaniglia volete mettere?? 😀 Sbattete per almeno una decina di minuti. A parte montate a neve gli albumi con il restante zucchero. Tostate e poi frullate le mandorle che unirete alla farina, all’amido e al pizzico di sale. Anche qui io ho usato solo la farina (quindi senza amido). A questo punto dovrete unire gli albumi e la farina a poco alla volta, facendo attenzione a non smontare le uova. Aggiungete prima un cucchiao di farina e uno di albume e poi con una spatola li incorporate alle uova con movimenti circolari e non troppo veloci. Quando avrete finito, versate il composto nelle cupolette e mettete in forno a 170° per 15 minuti.

PROCEDIMENTO PER LA CREMA DI LIMONE

Spremete il succo di limone e grattuggiarvi dentro la buccia. Lasciare in infusione per almeno una ventina di minuti. In un pentolino sbattere i tuorli con lo zucchero e poi incorporarvi delicatamente il succo di limone. Ora Sal dice di porre il pentolino sul fuoco e di portare la crema ad una temepratura di 80°. Io vi consiglio innanzitutto di tenere la fiamma veramente bassissima e di utilizzare un pentolino dal fondo doppio perché trattandosi di uovo e basta questo tenderà a bruciarsi e noi non vogliamo fare un’omelette al limone 😛 Per quanto riguarda la temepratura io sonon andata ad occhio e ho spento appena ho visto la prima bollicina. A questo punto è necessario bloccare la cottura immergendo il pentolino in un bagnomaria di acqua fredda. Quindi prima di mettere il pentolino sul fuoco preparatevi una ciotola piena di acqua fredda, così che poi potretete subito metterci il pentolino. Questo serve in qualche modo ad evitare il formarsi di batteri. Poi dice di lasciar raffreddare fino a 50°, io l’ho tenuto in acqua fredda per qualche minuto. Incorporiamo il burro tagliato a pezzetti ed emulsioniamo con un mixer in modo da ottenere una crema liscia a vellutata. Coprire con una pellicola e mettere in frigo.

PER LA CREMA PASTICCERA AL LIMONE

Unite in un tegame il latte, la panna e le buccie di limone. Portare a bollore dopodichè lasciare in infusione per almeno un’ora. In un video che ho trovato sul web Sal consiglia di lasciare in infusione tutta la notte. Se avete tempo quindi io vi consiglio di farvi il pan di spagna e l’infusione la sera precedente. In un altro tegame montiamo i tuorli con lo zucchero, i semini di vaniglia, l’amido e il pizzichino di sale. Gradualmente aggiungiamo il latte e la panna dopo averli filtrati. Sal dice di cuocere a 82°per circa un minuto Io ho spento quando si è addensata. A questo punto, senpre per bloccare il processo di formazione dei batteri, Sal dice di versare immeditamente la crema su un piatto di alluminio e porre in freezer per 20 minuti e poi riporre in frigo coperto da pellicola trasparente. Io sinceramente ho passato la mia infanzia e adolescenza con mio padre che mi diceva che mettere le cose caldo in frigo fa aumentare la bolletta e fa rompere il frigo. Quindi pur fidandomi del mitico Sal, ho voluto evitare di donare ulteriori soldi alla Vattenfall (compagnia elettrica tedesca). Quindi ho versato la crema in un piatto e dopo averla fatta raffreddare l’ho messa in frigo.

PER LA BAGNA

Stemperate l’acqua e lo zucchero in una casseruola a fiamma bassa. Aggiungete la scorza grattuggiata del limone e infine dopo aver tolto il pentolino dal fuoco il limoncello. Personalmente ho trovato la dose per la bagna un po’ pochina, i pan di spagna erano rimasti troppo asciutti e ho dovuto rifarla.

LA COMPOSIZIONE DEL DOLCE

Amalagamate le due creme (quella al limone e quella pasticcera) ben fredde. Aggiungete 30 gr di limoncello e qualche cucchiaiata di panna. Mescolate bene e poi con l’aiuto di un sac-a-poche farcite internamente le cupole di pan di spagna. Basterà praticare un piccolo forellino su fondo col beccuccio della siringa e poi premete dentro la crema. Ponete le delizie ancora “nude” su un piatto e irrorate con la bagna. Alla crema rimasta aggiungiamo altra panna (80gr…o comunque lasciatene un po’ per la decorazione finale). Aggiungete ancora un po’ di latte, 40 grammi. Trasformando così la crema in una glassa morbida. Con un colino versare la crema su ogni cupoletta oppure immergete la cupoletta nella crema e poi disponete sul piatto da portata. Decorare con dei ciufetti di panna e scorza grattuggiata di un limone….e ora deliziatevi!!!

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